mercoledì 29 maggio 2013

LA LETTERA ANONIMA


LA LETTERA ANONIMA
di Aldo e Carlo Giuffré







Personaggi:

ANDREA
ANTONIO
CATERINA, moglie di Andrea



ATTO UNICO

In scena c’è Andrea che sta parlando a telefono con Antonio. Antonio ha rimorchiato due ragazze che sono disposte ad uscire con loro e dà appuntamento ad Andrea a casa sua. Andrea riattacca il telefono. Entra la moglie.

CATERINA - Caro sei pronto, dobbiamo andare a teatro.
ANDREA - A teatro? Ma non è possibile! Me ne sono dimenticato.
CATERINA - Ma come io due settimane fa ho comprato i biglietti per la prima alla Scala, e tu te ne dimentichi?
ANDREA - E che ci posso fare, amoruccio mio, mi sono proprio dimenticato… ormai!
CATERINA - Comunque non è tardi, se ti vesti ce la facciamo abbondantemente.
ANDREA - Sì, ma non ci posso venire.
CATERINA - E perché?
ANDREA - Perché… mi sono dimenticato… sì, di prendere lo smoking in lavanderia, e non vorrai che vada alla scala come uno straccione!
CATERINA - Amoruccio mio, la tua mogliettina sai cosa ha fatto sta mattina? È andata a fare la spesa, è passata in lavanderia e ha ritirato il tuo smoking.
ANDREA - E se lo hai ritirato… ah, ecco, non possiamo andare perché… ho la macchina dal meccanico.
CATERINA - Amoruccio mio, la tua mogliettina sai cosa ha fatto sta mattina? È andata a fare la spesa, è passata dal meccanico e ha ritirato anche l’auto.
ANDREA - Ma tu la spesa come la fanno le altre non la sai fare? Sì, ma tu non hai proprio cuore! Ma come puoi andare a Teatro quando il nostro gattino, Puffi, non è ancora rientrato! Chissà dove sarà adesso…
CATERINA - Amoruccio mio, ma tu non sai che Puffi stava in calore, è uscito ha consumato ed è rientrato.
ANDREA - Quello non è un gatto, è un coniglio.
CATERINA - Vabbè amoruccio, niente scuse… Adesso io ti vado a fare dei servizi e ti preparo un bel caffè, così tu nel frattempo ti prepari, e al mio ritorno ti fai trovare pronto. (Caterina esce. Andrea parla da solo e aspetta Antonio pensando a come risolvere il problema. Bussano alla porta)
ANDREA - Vieni avanti, cretino.
ANTONIO - Buona sera, forza dai muoviti, ci sono quelle due che ci aspettano dentro il Merdeces.
ANDREA - Dentro a cosa?
ANTONIO - Nel Merdeces.
ANDREA - E che è?
ANTONIO - Quello con quattro ruote, il volante e il mirino avanti.
ANDREA - Il Mercedes, si dice Mercedes.
ANTONIO - Vabbè, non so’ mai stato bravo in inglese, comunque ci aspettano.
ANDREA - E non è possibile.
ANTONIO - Uomo di poca fede, te lo dico io, ci aspettano giù nella Mercentes.
ANDREA - Mercedes, Mercedes! Comunque, dicevo, non è possibile, perché mia moglie vuole andare a teatro.
ANTONIO - E falla andare.
ANDREA - Cretino, vuole che ci vada pure io.
ANTONIO - Ah, ma allora è un problema! Vuol dire che mi sacrificherò per te, con tutte e due nel Merce… Mercien… Merden… dint’’a machina.
ANDREA - Bel sacrificio! Ma no, ci voglio venire pure io. Qui bisogna trovare un escamotage, aiutami. (Antonio mima come se chiamasse un gatto) Ma dove lo cerchi, per terra?
ANTONIO - Ah, è un uccello… pio, pio, pio.
ANDREA - Cretino, non sai che cos’è uno escamotage? L’escamotage è una scusa.
ANTONIO - E parla italiano, dici scusa, scusa.
ANDREA - Ecco ho trovato, scriviamo una lettera anonima.
ANTONIO - Ma come? Con le ragazze in macchina, tu scrivi una lettera anonima? Che poi chi è quest’anonimo?
ANDREA - La lettera anonima è una lettera che non si firma.
ANTONIO - E che la si scrive a fare?
ANDREA - Io nella lettera scriverò che mia moglie mi tradisce.
ANTONIO - Poverino, mi dispiace, e quando è stato?
ANDREA - Ma no, è uno scherzo.
ANTONIO - Ah, è uno scherzo? Però stai attento quando passi sotto le porte, non si sa mai. (segno delle corna)
ANDREA - Fidati, e non perdiamo tempo, prendi carta e penna e scrivi. (Antonio prende la carta e la penna e butta tutto ciò che è sul tavolo per terra, inizia la lettera)
ANDREA - La data.
ANTONIO - Quando?
ANDREA - Oggi.
ANTONIO - Sei un cornuto fresco.
ANDREA - Oggi, 12/6/99.
ANTONIO - Cornuto e preciso.
ANDREA - Mio caro amico…
ANTONIO - Bello quest’inizio.
ANDREA - No, forse è meglio Amico mio caro…
ANTONIO - Sì, pure questo è bello.
ANDREA - No, Caro amico, e il mio dove lo metto?
ANTONIO - Lo so io dove te lo devi mettere….
ANDREA - Cretino, scrivi: Ti informo…
ANTONIO - Ti inforno…
ANDREA - Ti informo.
ANTONIO - Ti inforno…
ANDREA - Ti informo, non come infornare un pollo, informo, con tre gambe.
ANTONIO - Ah, un pollo e mezzo.
ANDREA - Ti informo che tua moglie…
ANTONIO - Che tua moie.
ANDREA - Che tua moglie.
ANTONIO - Che tua moie.
ANDREA - Tua moglie col GL.
ANTONIO - Ha cambiato macchina?
ANDREA - Ti tradisce…
ANTONIO - Bella puttana!
ANDREA - Cretino, è per finta.
ANTONIO - Dicono tutti così.
ANDREA - Adesso ci vuole una parola chiave, una parola che faccia colpo.
ANTONIO - Bomba!
ANDREA - Ma no, una parola che faccia breccia.
ANTONIO - Porta Pia.
ANDREA - Ma no, una parola che faccia effetto.
ANTONIO - Falqui.
ANDREA - E che centra?
ANTONIO - Fa effetto, fa effetto.
ANDREA - Ignomignosamente. (pausa) Ignomignosamente. (Antonio è immobile) Ignomignosa… ma lo sai scrivere?
ANTONIO - Insomma…
ANDREA - Vabbe, te lo detto io, scrivi: i-gno-mi-gno…
ANTONIO - …tta.
ANDREA - Ma no, i-gno-mi-gno…
ANTONIO - …tta.
ANDREA - Ma no, ma che dici!
ANTONIO - Sai, pensavo a tua moglie…
ANDREA - Non pensare scrivi: i-gno-migno-tta… ma cosa mi fai dire!
ANTONIO - Hai pensato a tua moglie.
ANDREA - Scrivi, ignomigno… senza tta, …samente lo sai scrivere?
ANTONIO - Basta che ti guardo.
ANDREA - Cretino, scrivi: Con un altro uomo.
ANTONIO - Con un altro uomo.
ANDREA - Con un altro uomo.
ANTONIO - Due!
ANDREA - Con un altro uomo.
ANTONIO - Un altro, tre.
ANDREA - Con un altro uomo.
ANTONIO - Quattro, ma che faceva, le orgiate tua moglie?
ANDREA - Ma quali quattro, uno solo.
ANTONIO - Uno solo quattro volte, non ci sembra tua moglie.
ANDREA - Ma che dici, pezzo d’imbecille. Andiamo avanti, scusa…
ANTONIO - No, non esiste, mi sono offeso.
ANDREA - Scusa.
ANTONIO - Ti ho detto di no.
ANDREA - Scusa.
ANTONIO - Non accetto le tue scuse, io quando sono offeso, sono offeso.
ANDREA - Cretino, lo devi scrivere, Scusa.
ANTONIO - Ah, ma è una scusa letteraria.
ANDREA - Eh già, io poi chiedevo scusa a te.
ANTONIO - Ma io che ne so…
ANDREA - Scusa se non mi firmo, ma intendo mantenere l’anonimato.
ANTONIO - Mantenere l’ano… (pernacchia)
ANDREA - E cos’è questo?
ANTONIO - L’ano-animato.
ANDREA - Cretino tutto attaccato.
ANTONIO - (smorfia di sforzo) Tutto attaccato non mi viene.
ANDREA - Imbecille, scrivi: anonimato.
ANTONIO - Anomalato.
ANDREA - Neanche questo sai scrivere! Ti detto, scrivi: a-no…
ANTONIO - E dove devo scrivere?
ANDREA - Qua. (indicando il foglio)
ANTONIO - Va bene.
ANDREA - A-no…
ANDREA - E due… (continuano a soggetto per minimo tre volte)
ANDREA - Guarda che sei proprio beota.
ANTONIO - Beota, a me, non me l’ha mai detto nessuno. Guarda, io adesso mi informo, lo vado a leggere sulla Enciclopidia, ma se è quello che penso io, non rispondo dei miei nervi e mi arrabbio.
ANDREA - Hai finito?
ANTONIO - Sì.
ANDREA - Continuiamo che è meglio. Scrivi: Firmato un amico.
ANTONIO - Firmato Raffaele.
ANDREA - E chi è?
ANTONIO - Un mio amico.
ANDREA - Ma no, firmato un amico che non conosci.
ANTONIO - Firmato Pasquale.
ANDREA - E chi è?
ANTONIO - E chi lo conosce.
ANDREA - Sei proprio un cretino, almeno così non ti offendi. Comunque, prendi questa lettera e mettitela…
ANTONIO - No, no te la metti tu in quel posto.
ANDREA - Ma no, intendevo dire in un posto sicuro, mo’ adesso tu ti vai a nascondere di là. Eh sì, però ci vorrebbe un parola chiave, aiutami a trovare la chiave.
ANTONIO - Ma che testa che hai, perdi sempre tutto.
ANDREA - Ma no, ho trovato: tu adesso vai di là, poi viene mia moglie, che nel frattempo mi avrà portato il caffè, e io nell’assaggiarlo dirò: “Ah, come è buono questo caffè”. Tu entri e dici: “C’è una lettera anonima per te!” Hai capito?
ANTONIO - Non c’è male.
ANDREA - Entra mia moglie, assaggio, ah come è buono questo caffè e tu: c’è una lettera anonima per te.
ANTONIO - Va bene. (non convinto)
ANDREA - Ecco mia moglie, vai. (Entra Caterina con la tazzina di caffè)
CATERINA - Amoruucio, il caffè.
ANDREA - Grazie amore. (assaggia) Come è buono questo caffè! (Antonio non entra) Quant’è buono questo caffè! (questa scena va avanti a soggetto fino a che Andrea non va a picchiare Antonio che è nascosto. Antonio entra e dimenticandosi della lettera saluta Caterina. Andrea riprende) Come è buono questo caffè!
ANTONIO - Ah, è buono?
ANDREA - Sì, è proprio buono.
ANTONIO - E fammelo assaggiare.
ANDREA - (bisbigliando) Cretino, la lettera.
ANTONIO - Ah sì! (sorpreso) Oh, che strano, c’è una lettera anomala per te.
ANDREA - Anonima, una lettera anonima!!! E chi l’avrà mai scritta?
ANTONIO - Io, poco fa.
ANDREA - (tappando la bocca ad Antonio) Sarà sicuramente un amico… (a parte) Anche se ancora per poco. (legge la lettera) La data, oggi 12/6/99 è un cornuto fresco e preciso. Mio caro amico, amico mio caro, caro amico, e il mio dove lo metto? Ti inforno un pollo e mezzo che tua moglie col GL perché ha cambiato macchina ti tradisce. Tu mi tradisci?
CATERINA - No, mai…
ANDREA - Oh, perché rompesti il talamo nuziale!
ANTONIO - Perché rompesti le tavole di Nunziata.
ANDREA - Tu, donna indegna!
ANTONIO - Tu donna, insegni? Fai ‘a maestra?
ANDREA - Tu donna fedifraga e concubina.
ANTONIO - Tu, donna frigorifero di una cucina.
ANDREA - Io ti credevo Cornelia la madre dei Gracchi.
ANTONIO - Io ti credevo Carmela la madre di Craxi.
ANDREA - Invece non sei neanche Messalina.
ANTONIO - Invece non sei neanche Cicciolina.
ANDREA - Altro dirti non posso, perché ho un nodo nella strozza.
ANTONIO - Altro dirti non pozzo, perché sei una stronza.
ANDREA - Tu mi hai tradito?
CATERINA - No.
ANDREA - Sì.
CATERINA - No.
ANDREA - Sì.
CATERINA - Sì, ma una volta sola.
ANDREA - Tu davvero mi hai tradito?
CATERINA - Sì.
ANDREA - E con chi?
CATERINA - Con lui. (indicando Antonio)



SIPARIO

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